Un incontro di competenze, passioni e voglia di fare rete. È stato questo lo spirito che ha animato l’evento organizzato da Legambiente del Tirreno Cultura, curato da Graziella Giorgianni e Pippo Ruggeri, e patrocinato dal Comune di Milazzo per far conoscere i grani antichi di Sicilia. Un grande patrimonio che ancora resiste grazie ad agricoltori responsabili, che hanno tenuto in vita questi semi, e i grani antichi in Sicilia sono davvero tanti, 52 antiche varietà per l’esattezza, grazie anche alla stazione sperimentale di Caltagirone che li ha catalogati dal punto di vista scientifico. Il grano è un alimento completo, essenziale, e se molito nel rispetto dell’antica tradizione diventa cibo, unico nel suo sapore, dà al corpo la sazietà e soprattutto di alto valore nutrizionale.
I grani antichi di Sicilia sono una garanzia per la salute e per un’agricoltura di qualità. Il messaggio di Ambrogio Vario ci ha portato la sua esperienza da agricoltore e vicepresidente di Slow Food Sicilia in una serata conviviale, molto partecipata al Covo del Pirata, con le degustazione delle antiche varietà di grano tumminia, russello, senatore cappelli e perciasacchi. “Seminate il grano antico e coltivate terre a orti sociali, un’occasione anche per unire persone nelle antiche tradizioni. Produrre “buono, pulito e giusto” (Slow Food)” questo il messaggio che è stato portato nell’Istituto Alberghiero di Milazzo e nella scuola elementare e dell’infanzia di San Giovanni (II ist. Comprensivo di Milazzo).
Felice Genovese presidente dell’Ordine degli agronomi della provincia di Messina, ha ribadito che” i grani antichi sono anche garanzia della biodiversità, oltre ad essere atteggiamento di un’agricoltura responsabile di qualità e presidio del territorio. Il grano antico come capacità di adattamento al clima semi-arido caratteristico dell’Isola, non necessita di pesticidi avendo un’abilità competitiva nei confronti dell’erbe spontanee.”
Vincenzo Presti ha portato l’esperienza di panificatore di grani antichi con la riscoperta dei sapori di una volta e proposta dall’ azienda “Pagnotta è salute.”
Laura Mavilia, dietista, ha messo in evidenza con delle schede il valore nutrizionale dei grani a garanzia della salute per il basso contenuto di glutine, fondamentale nella dieta mediterranea.
Grazia Salamone, archeologa dell’associazione “Dracma”, ha ricordato la storia del grano, come nostro patrimonio culturale, nell’immaginario legato a Demetra, la dea del grano, sempre presente nelle monete antiche.
Valentina Certo, da storica dell’arte, ha ricordato la coltivazione del grano e il ciclo delle stagioni dal medioevo alla storia recente. Una storia non solo della Sicilia ma dell’Italia intera, ricordando anche i santi Sant’Antonio di Padova e padre Annibale di Francia.
Ambrogio Vario ci ha lasciato i semi dei grani antichi che semineremo nell’Orto della scuola di San Giovanni a Milazzo e nella scuola “Verga” di Giammoro e lo coltiveremo aspettando la mietitura.